Siamo tutti interconnessi, le nostre azioni influiscono sull’ambiente e poi si ripercuotono anche sulla nostra salute. Facciamo parte di un ecosistema complesso, in cui tutti i componenti hanno un ruolo ed un’influenza sugli altri. Pensare ed agire come se la nostra Salute fosse indipendente dal contesto significa vedere solo una parte del quadro completo.
La Medicina non può oggi prescindere dalla cura di ciò che ci circonda, e non può prescindere da un approccio alla Salute di tipo One Health: quest’ultimo, riconosciuto a livello mondiale da WHO, FAO e OIE, nasce dalla consapevolezza che la salute umana è, oggi più che mai, strettamente interconnessa con quella degli ecosistemi e degli animali.
Possiamo continuare a cercare cure per le malattie umane, ma senza la tutela dell’ambiente si tratterà sempre di un vero e proprio palliativo.
Il progressivo distacco della vita umana dalla Natura ci ha portato a credere di essere qualcosa di separato da essa: un errore che sta costando la sopravvivenza delle generazioni future.
Molti problemi di salute sempre più diffusi, come malattie acute (virali o batteriche – ah, ma c’è una pandemia?) o croniche (tumori, malattie cardiovascolari, respiratorie, dismetaboliche e neurodegenerative), sono legati al crescente contatto tra esseri umani e animali, all’industrializzazione della produzione alimentare e all’inquinamento ambientale.
Prendiamo ad esempio le zoonosi (tipo COVID-19): la continua espansione e lo spostamento delle popolazioni umane, i cambiamenti climatici e quelli nell’uso della terra, lo sconvolgimento di habitat e la perdita di biodiversità sono tutti fattori che favoriscono nuove opportunità di passaggio delle malattie da animale ad essere umano e con più velocità tra esseri umani stessi.
Queste interazioni complesse hanno bisogno di essere affrontate con un approccio olistico, sistemico, che riconosca prima di tutto l’interconnessione tra queste tre realtà e che ne permetta l’applicazione negli interventi di salute pubblica. I problemi di One Health includono quindi non solo quelli legati alle malattie umane ma anche quelli legati alla società (disuguaglianze, equità, etica e giustizia), alla politica (legislazioni, policy e governance), all’economia (investimenti e finanziamenti), all’educazione, alla sicurezza alimentare e allo sviluppo più in generale.
E’ un approccio profondamente interdisciplinare ed intersettoriale, che vede coinvolti i professionisti di salute umana, della salute animale e dell’ambiente e di conseguenza prevede una sinergia tra politica, società, scienza e pratica.
Il cambiamento climatico causato dall’azione antropica è reale, sta accadendo ora, ed è tra le sfide più grandi che dobbiamo affrontare sul pianeta Terra.
L’aumento delle temperature porterà all’adattamento di alcune specie e all’estinzione di altre; lo scioglimento dei ghiacci porta con sé non solo l’innalzamento dei livelli del mare ma anche la ricomparsa di patogeni antichi potenzialmente fatali per l’essere umano; gli eventi climatici estremi continuano a mettere a rischio la vita di interi paesi; la desertificazione progressiva spinge milioni di persone a migrare e l’acidificazione degli oceani provoca non solo la perdita della biodiversità marina ma anche di un importante fonte di sostentamento per noi e altri animali.
Capire come limitare il danno e come adattarci ad esso dovrebbe essere un obiettivo collettivo, per salvaguardare noi ed il Pianeta.Ad oggi questa complessa visione è forse l’unica che può funzionare nell’ottica di raggiungere una Salute Globale.