In queste righe vi racconto qualcosa di più sul mio percorso verso una vita ad impatto ridotto
Ho deciso di cambiare vita quando, aprendo gli occhi sulla realtà, mi sono resa conto di quanto stessimo andando nella direzione sbagliata in modo vertiginosamente veloce: una strada fatta di consumismo, materialismo, inquinamento e distruzione. Da sempre nutro un profondo interesse e amore verso la natura, ma è stato circa 8 anni fa che ho deciso di cambiare radicalmente il mio modo di vivere.
Mi stavo informando sul dietro le quinte degli allevamenti intensivi e ne sono rimasta così scioccata che dal giorno dopo non sono più riuscita a mangiare un pezzo di carne. Forse non è il modo più sano o corretto di cambiare dieta (e vita), ma non ho potuto fare altrimenti.
Da quel giorno è iniziato per me un percorso che mi ha portata ad assumere sempre più consapevolezza in merito alle imperfezioni della società umana e di conseguenza a seguire la mia la strada verso una vita più sostenibile.
Ma cosa si intende col termine sostenibilità?
E’, per definizione, la “condizione di uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri”. A differenza di una credenza comune, con il termine sostenibilità non è incluso solo il concetto ambientale ma anche quello sociale ed economico, creando cosi un rapporto sinergico e sistemico tra questi tre aspetti.
Avere uno stile di vita sostenibile significa quindi condurre un’esistenza che non impatti negativamente sull’ambiente e che sia anche in equilibrio con i concetti più profondi di uguaglianza e armonia sociale ed economica, che sia quindi rispettosa dell’ambiente e di chi ci circonda.
Il primo passo verso questo stile di vita è sicuramente l’informazione. Questa porta consapevolezza e la consapevolezza è parte fondante della presa di coscienza che ci conduce all’azione e che rende concrete e solide le nostre scelte.
Secondo il famoso Climate Clock (basato sui dati del Mercator Research Institute on Global Commons and Climate Change (MCC) e dell’IPCC Special Report on Global Warming of 1.5°C ), ci restano 7 anni e 250 giorni (al 14 Novembre 2021) – seguendo il ritmo corrente di emissioni di CO2 in atmosfera – prima di raggiungere il punto di non ritorno. Durante questi anni, il nostro ruolo come cittadini del mondo è quello di rendere la quotidianità adatta ad invertire la rotta verso il collasso.
Come farlo? Credo che il modo migliore sia innanzitutto prendere del tempo per osservarsi: fate attenzione a ciò che fate durante il giorno. Quali prodotti usate? Cosa mangiate? Cosa bevete? Come vi spostate? Questo è utile per capire dove è possibile migliorare.
INFORMARSI E SCEGLIERE
Informatevi sugli acquisti che fate, che si parli di cibo o prodotti per la casa o per il corpo, chiedetevi da dove provengono, in che modo sono stati prodotti e quanta strada hanno fatto prima di giungere sugli scaffali del supermercato/negozio.
A quel punto la domanda da porsi è: posso scegliere un’alternativa più sostenibile? Nella maggior parte dei casi noterete che la risposta è si.
Prendiamo l’esempio di una normale giornata lavorativa:
IN BAGNO
Svegliandosi al mattino, prima di uscire di casa, la tappa in bagno è d’obbligo. Quanti prodotti in plastica utilizzate? Quanti prodotti usa e getta buttate ogni giorno, che potrebbero essere sostituiti con quelli lavabili e riutilizzabili? Quanto packaging in plastica trovate nel vostro armadietto o dentro la doccia? Qui le alternative sono davvero infinite: shampoo solido, rasoio di sicurezza, spazzolino in bamboo o con testina ricambiabile, deodorante solito, dentifricio in vetro, spugna in luffa e cosi via.
IN CUCINA
Spostiamoci ora in cucina per la colazione: il caffè o il latte del supermercato con i biscotti del supermercato. Vi siete mai chiesti da dove arrivano? La maggior parte di essi può essere sostituito facilmente con prodotti locali o Fair Trade, meno impattanti sia dal punto di vista sociale che ambientale.
NELL’ARMADIO
Davanti all’armadio, quando state per vestirvi, pensate alla composizione e alla provenienza dei vostri abiti: arrivano dall’industria della fast fashion? Sono di un materiale sostenibile per l’ambiente? Chi li ha creati? Ed ecco che si delinea uno dei problemi più grandi del nostro tempo, ovvero lo sfrenato consumismo in cui regnano acquisti a basso costo e di scarsa qualità o durata, di cui però il reale prezzo lo paga qualcun altro.
IN STRADA
Vestiti e lavati vi preparate per uscire: andate al lavoro in macchina? Quando possibile, sostituire il tragitto con i mezzi pubblici, con la bici o con una bella passeggiata, regala all’atmosfera una bella quantità di CO2 in meno.
Durante la giornata poi può capitare di acquistare innumerevoli prodotti usa e getta: bottiglie di plastica, bicchieri di plastica, merendine etc. Anche qui esiste la soluzione alternativa: una borraccia, o un bicchiere portatile per gli amanti del caffè, possono ridurre di moltissimo la quantità di plastica utilizzata, e se accompagnati da snack portati da casa come della sana frutta secca è ancora meglio!
LE PULIZIE
Arrivati a casa poi capita di dover spazzare e ripulire un po’ l’ambiente: avete presente quanti prodotti chimici in flacconi di plastica utilizzate? Spesso sono anche tossici per l’aria che poi respirerete, ma anche in questo caso esiste una gamma di prodotti più sostenibili o addirittura da poter autoprodurre.
L’ALIMENTAZIONE
Ed infine la cena, con l’alimentazione decidiamo gran parte del nostro impatto. Qui si potrebbe aprire un mondo, ma sono sicura che ci sarà occasione per parlarne meglio, è un argomento che richiede un approfondimento a sè.
Lasciatemi ora sfatare un altro mito: essere sostenibili non è un lusso di pochi. E’ vero, spesso alcuni prodotti sono più cari, ma questo avviene per due motivi. Il primo è che siamo abituati ad acquistare materiali a basso costo senza considerare chi paga il loro prezzo reale, il secondo deriva dalla regola base del minimalismo, ovvero “less is more”. Ciò significa acquistare meno, di qualità e prodotti il cui prezzo verrà diluito nel tempo, non dovendo più acquistare montagne di prodotti usa e getta.
Un altro segreto per essere sostenibili spendendo poco è l’autoproduzione. Ormai siamo abituati ad avere tutto pronto, ma ritrovare la bellezza di creare qualcosa che ci serve da zero è impagabile.
Una volta cominciato questo cambiamento vi assicuro che non vorrete più tornare indietro. Ogni vostra azione, acquisto o gesto acquisirà un valore diverso e più profondo e vivrete con la soddisfazione di aver fatto la vostra parte in questo cambiamento così necessario.
[Articolo pubblicato anche su Onda_di]